di cosa hanno paura i bambini?
...Il leone gentile si sedette sopra un masso al margine del lago e spiegò agli altri animali che non c’era nulla di cui vergognarsi. “La paura” disse “è qualcosa che provano tutti, e per una ragione molto buona. Guardate il coniglietto bianco, per esempio. Non possiede molti mezzi per proteggersi dalle creature grandi e pericolose che potrebbero fargli del male”. “Qualche volta però” continuò il leone “ci spaventiamo per cose che immaginiamo, per cose che non c’è motivo di temere o per cose che neppure esistono. Dobbiamo imparare a distinguere ciò che è utile temere e ciò che non lo è”…
Le parole del leone ci introducono in una tema fondamentale in età evolutiva. Quali sono le paure dei bambini? Molte manifestazioni di paura riscontrabili in certe età sono considerate normali in quel periodo. Tra i 3 e i 5 anni, ad esempio, un bambino può aver paura di dormire da solo o temere il buio oppure manifestare preoccupazione quando si trova con persone sconosciute.
Fino agli 8 anni inoltre è normale avere paura di “mostri” e “fantasmi” o di sottoporsi ad una visita medica. Tra i 9 e gli 11 anni le paure cambiano e interessano l’ambito scolastico. Così un bambino potrà aver paura di prendere brutti voti, di essere interrogato in classe o di parlare davanti ad altre persone.
Il periodo in cui sono maggiormente concentrate le paure che fanno parte del normale sviluppo socio emotivo del bambino è la fascia tra i due e i sei anni. Questo può essere facilmente spiegato dal fatto che a questa età i bambini riconoscono più facilmente i pericoli ma la mancanza di esperienze positive o negative li rendono meno capaci di riconoscere quando un evento costituisce effettivamente un pericolo reale.
Il fatto poi che determinate paure siano tipiche di certe età non significa che esse debbano necessariamente manifestarsi in tutti i bambini. Esistono infatti differenze individuali legate al temperamento, all’educazione e alle esperienze personali.
Le paure dei bambini vanno accolte e comprese, non minimizzate. Nel caso in cui però esse compromettano la serenità del bambino o la possibilità di fare nuove esperienze è utile chiedere aiuto ad un esperto.
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